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Budense / Buda

Sinodo generale/concilio interprovinciale; settembre 1279-luglio 1282

 

 

Il sinodo generale di Buda fu convocato durante la legazione nel regno ungherese di Filippo, vescovo di Fermo, nominato legato de latere di papa Niccolò III, con l'intento di ristabilire la disciplina civile ed ecclesiastica nel regno ungherese. Durante il regno di Ladislao IV il Cumano, l'Ungheria aveva imboccato una strada che l'aveva allontanato dalla Cristianità, a causa dell'alleanza con la popolazione cumana pagana, stanziata nel regno, della scristianizzazione dei ceti dirigenti e della cupidità del clero locale. Il sinodo fu aperto dal legato Filippo, nel settembre 1279, con la partecipazione dell'alto clero ungherese (arcivescovi, vescovi) e dei rappresentanti degli ordini monacali e mendicanti, nella città di Ofen (Buda), popolata in maggioranza dai tedeschi, che mal sopportavano gli eccessi morali del re e dell'establishment religioso e laico del regno. La competenza territoriale del sinodo, secondo le sue costituzioni, si estendeva sui regni ungherese e polacco e sui territori all'interno dei quali questi due regni vantavano diritti. Si svolse in più fasi: inizialmente, nella prima metà del settembre a Buda, dove furono promulgati, il 14 settembre, 69 capitoli disciplinari. In seguito il legato, in contrasto con il re magiaro, che osteggiava il sinodo, si rifugiò a Bratislava, da dove scomunicò il re. Continuando la missione di legato, Filippo da Fermo proseguì per il regno polacco, dove nel giugno-luglio 1282 tenne un altro concilio provinciale, integrando tuttavia le costituzioni sinodali approvate a Buda con quelle aggiunte in Polonia. La critica storica ritiene che i canoni aggiunti nella variante finale (128 capitoli), furono discussi a Buda, ma a causa del conflitto tra il legato e il re non furono pubblicati nel 1279.

     Gli statuti del sinodo di Buda sono influenzati in grande misura dai concili Laterano IV e Lione II, da altri concili provinciali del Duecento [Avignone (1209), Rouen (1231), Vienne (1267)], ma anche dai concili locali (Szabolcs – 1092, Esztergom – 1100)]. Filippo da Fermo aveva da Niccolò III il mandato di purificare la vita religiosa e laica nel regno ungherese. Rispecchiando questo mandato, le costituzioni del sinodo sono state divise in tre parti: i capitoli 1-82 riguardano gli aspetti morali, sociali ed economici che coinvolgono il clero, i capitoli 83-124 trattano i fondamenti dogmatici e i sacramenti, cui si aggiungono i capitoli conclusivi 125-128, all'interno dei quali tuttavia vengono trattate anche altre questioni: gli ebrei nel 125 e 125 bis, i preti “scismastici”, l'erezione delle chiese di rito greco e la frequentazione delle messe in questo rito, da parte dei fedeli di rito latino nel 126. Nell'Europa centrale si è conservato a lungo il ricordo del sinodo di Buda in merito al capitolo 126 in relazione con il contrasto confessionale ortodosso-cattolico.

     Il sinodo generale di Buda, nel contesto storico dato, rappresenta un tentativo disciplinare della Sede Apostolica, esercitato al confine orientale della Cristianità. Oltre alla vita delle chiese locali, il sinodo tenta di correggere l'assetto istituzionale dei regni di frontiera, regni che lungo la loro storia hanno instaurato con la Santa Sede un rapporto di ovvia dipendenza temporale, che si materializzerà nell'arco di pochi decenni, quando Bonifacio VIII imporrà sul trono ungherese Carlo Roberto d'Angiò (1301, incoronato nel 1310).

Nel Trecento i capitoli del sinodo di Buda saranno spesso ribaditi nel contesto disciplinare della Chiesa ungherese.

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QQ: Le costituzioni sinodali sono state trasmesse per mezzo di tre manoscritti: due custoditi a Roma (Biblioteca Vaticana e Biblioteca Vallicelliana [S. Borr. M. III. 232], entrambi con 69 capitoli) e uno (con 128 capitoli) proveniente dalla collezione di un canonico del capitolo metropolitano di Gnienzo, Romuald Hube, e stampato a Sankt-Petersburg nel 1856, sotto il titolo Antiquissimae constitutiones synodales Provinciae Gneznenses maxima ex parte nunc primum e codicibus manu scriptis typis mandatae.

Lit.: Romualdus Hube, Antiquissimae constitutiones synodales Provinciae Gneznenses maxima ex parte nunc primum e codicibus manu scriptis typis mandatae, Petropoli 1856; Casimiro Golab, De Philippo firmano episcopo eiusque statutis legislativis A. 1279, in Revista Española de Derecho Canónico 16 (1961) 187-200; DizCon I 219f. [M. Belardinelli]; Șerban Turcuș, Sinodul General de la Buda, Cluj-Napoca 2001.

Turcuș, Șerban

Juni 2021

 

Empfohlene Zitierweise:

Turcuș, Șerban, “Budense / Buda: Sinodo generale/concilio interprovinciale; settembre 1279-luglio 1282" in: Lexikon der Konzilien [Online-Version], Juni 2021; URL: http://www.konziliengeschichte.org/site/de/publikationen/lexikon/database/3552.html