Heinz Ohme, Das 6. Ökumenische Konzil von Konstantinopel (680/681). Eine engelgleiche Versammlung? De Gruyter: Berlin 2025. 679 pp.
Il Concilio di Costantinopoli del 680/681, il sesto 'ecumenico', con la sua decisione dottrinale sulla doppia enerigia e volontà di Gesù Cristo, ha un significato normativo per la Chiesa cattolica Romana e le Chiese ortodosse. Finora, tuttavia, mancava una presentazione e un'analisi moderne della sua genesi, dei suoi atti e verbali, delle sue decisioni e delle sue conseguenze. Questa lacuna viene colmata qui. Il concilio avrebbe dovuto porre fine a una disputa teologica decennale sulla cristologia. Alla fine, però, si è registrato il numero più alto di vescovi condannati in un concilio ecumenico, tra cui un papa. Singolare fu anche la guida e la supervisione imperiale, opprimente la situazione politica, poiché l'Impero lottava per la sua esistenza sotto l'assalto degli arabi islamici. Questa monografia analizza per la prima volta in modo completo gli atti e i verbali sul fondamento delle edizioni critiche delle 18 sessioni di questo concilio dal punto di vista storico, filologico e teologico. Si interroga sull'autenticità dei verbali, sulla plausibilità delle argomentazioni teologiche, sui motivi del fallimento di un accordo e sulle interconnessioni tra lo svolgimento e le decisioni con drammatici eventi politici e sociali al di fuori della sala del concilio (dalla presentazione della casa editrice).